È esistito, molto
lontano nel tempo, un fiore che ha dato vita a tutti gli altri: il fiore
ancestrale, l’antenato capostipite da cui ogni specie floreale è discesa.
Intuito già da Goethe, oggi la scienza lo ha descritto e identificato nelle sue caratteristiche. Ve
ne parlo in questo post, aggiungendo una mia riflessione sul legame
affascinante che una scoperta del genere ha con la nascita del linguaggio dei
fiori (e con la nostra voglia di parlare con e attraverso le piante).
Stabilire in quale
epoca precisa abbiano avuto origine i fiori e quale, poi, sia stata la loro
storia evolutiva è stata un’impresa difficile. Le prime piante verdi, di piccola
dimensione, comparvero e si diffusero sulla Terra 395-400 milioni di anni fa.
Gli antenati dei primi muschi addirittura 470 milioni di anni fa. A lungo si è
creduto che i primi fiori, le Angiosperme (le piante che si riproducono grazie
al fiore, che diventa, dopo la fecondazione, frutto che contiene il seme e che
sono diverse dalle Gimnosperme, i cui semi sono nudi, racchiusi per lo più da
squame, proprio perché mancano di un vero e proprio fiore e quindi di un frutto)
fossero comparsi circa 130-140 milioni di anni fa, nel periodo Cretaceo. Recenti
studi hanno però stabilito che tutte discendono da un fiore originario, il fiore ancestrale. E gli stessi studi hanno anche fatto luce sul mistero dell’età
e delle caratteristiche genetiche del fiore capostipite. Grazie a diverse ricerche, infatti, la
scienza ha datato la comparsa del PRIMO fiore tra i 140 e i 250 milioni di anni fa, tra Giurassico e Triassico,
e quasi con certezza all’inizio di quest’ultimo. Pensate che oggi quasi il 90%
delle piante presenti sulla Terra è da fiore: sono circa 300.000, tantissime. E
sono tutte originate da quell’unico primo fiore, il fiore ancestrale.
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Il fiore primigenio primordiale era simile a una ninfea |
Il fiore primigenio primordiale, ha
ricostruito la scienza, aveva tantissimi petali disposti a vortice, cioè
distribuiti in cicli concentrici nascenti dallo stesso punto. Questo fatto
permise alla pianta di evolversi in una moltitudine variegata di fiori. Mentre i
suoi petali si riducevano e le caratteristiche genetiche si distribuivano, diluendosi tra una specie e l'altra, i fiori che ne nascevano acquistavano forme e
dimensioni nuove, differenziandosi fino a creare la grande complessa varietà
esistente che ancora oggi apprezziamo e amiamo. Un forte aiuto a questo
moltiplicarsi di specie venne dal lavoro via via sempre più intenso degli
insetti impollinatori (soprattutto Imenotteri e Lepidotteri).
Un aspetto affascinante
Un aspetto affascinante emerso dalle
ricerche è che nessuna delle specie floreali attualmente viventi possiede la
combinazione di caratteristiche ancestrali individuata dai ricercatori, neppure
le specie appartenenti all'ordine delle Ninfee, cui il fiore primordiale
assomiglia. È come se con la differenziazione evolutiva ogni fiore avesse
preso solo un pezzettino o avesse conservato e trasmesso la memoria dell'antica
traccia del fiore ancestrale, un fondamento da cui costruire la propria
fisionomia e identità autonome. Quel pezzettino e quella traccia sono il segno della
vita.
Ogni fiore è una piccola storia
Ogni fiore ha una sua storia da
raccontarci, un’avventura attraverso il tempo che gli ha dato una forma, un carattere e note distintive ben
precise e che lo ha portato fino a noi. La storia e le caratteristiche peculiari di
ogni pianta floreale sono il motivo per cui, oltre a essere oggetto della
nostra ammirazione davanti a lei, ciascuna ha un messaggio da trasmetterci, da
regalarci.
Questo è ciò che mi ha colpito da sempre
dei fiori. Sono creature fragili ma resilienti, bellissime e instancabili. Sono
piccole opere d’arte, vivaci, colorate e vitali. Sono creature portatrici di un
messaggio perché racchiudono dentro di sé una storia.
È per tali ragioni
che ho deciso di dedicare loro questo blog e iniziare la nuova avventura della
spiegazione del linguaggio dei fiori: per far conoscere il significato di ogni
fiore e, prima ancora, per farlo amare in tutta la sua straordinaria bellezza.
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Conoscere il linguaggio dei fiori è come leggere un libro di cui non ci si stanca mai |
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